Samo stati dominati dai Francesi per diversi anni della nostra storia, subendo il loro fascino ma anche il loro governo...
Orgogliosamente, scherzosamente (ma nemmeno troppo) noi baresi osiamo dire "Se Parigi avesse il mare, sarebbe una piccola Bari"... ah ah!
Le strade del centro di Bari sono una immensa scacchiera, perpendicolari tra loro, quindi è difficile perdersi!
Eppure un tempo non era così...
"Bari inizia il suo cammino verso il progresso nel lontano 1813. Un giorno di primavera venne a farci visita il giovane e sfortunato re, Gioacchino Murat con le sue idee rivoluzionarie e, in una città immobile da secoli, con un tratto di penna e una cerimonia pubblica, decretò la nascita del "nuovo borgo".
All’angolo fra l’odierno corso Vittorio Emanuele e corso Cavour, pose la prima pietra di un modesto fabbricato, vi gettò dentro una gemma, come racconta la leggenda, e disse… "ne faremo una grande e bella città" ... e subito dopo, se ne andò a morire a Pizzo calabro.
Alcuni storici sostengono che fu proprio egli, il giovane figlio di un locandiere francese, a far uscire Bari dal Medio Evo.
A lui è stato intestato il cuore della città, un intero quartiere che all’inizio di due secoli addietro era indicato addirittura con il nome del Re, "borgo Gioacchino", oggi "quartiere Murat".
In realtà, nel 1815 il buon re Ferdinando, tornato a Napoli dall’esilio siciliano, farà proprio il progetto di Murat e come primo atto decreta la ristrutturazione del vecchio convento dei domenicani, odierna Prefettura, già di proprietà del Comune, per fare una sede di rappresentanza del regno.
Furono necessari 15 anni per portare a termine l’opera di restauro e ricostruzione, ma quando il palazzo verrà svelato, nel 1830, i baresi gonfieranno il petto per l’orgoglio: il magnifico edificio della Prefettura, bello e imponente ancora oggi, si ergeva in mezzo al nulla.
Era al centro di una strada sterrata che da una parte finiva in mare, dall’altra nell’appena abbozzato giardino Garibaldi, e di fronte aveva un vasto suolo coltivato a cotone".
Ecco com'è oggi quella strada sterrata, il grande Corso Vittorio Emanuele II, la strada più ampia di Bari, che attraversa il borgo nuovo, in tutta la sua lunghezza.
In questa via, hanno sede i palazzi del governo della città, ovvero il Municipio di Bari, e la su citata Prefettura.
Di fianco alla Prefettura, questo imponente palazzo rosso, c'è la statua di un altro prestigioso cittadino barese, il compositore Niccolò Piccinni (Bari, 16 gennaio 1728 – Parigi, 7 maggio 1800).
Figura centrale dell'Opera, sia italiana sia francese, della seconda metà del XVIII secolo, egli ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo dell'opera buffa.
Naturalmente, la popolazione ha voluto omaggiare il concittadino, dedicando a lui il più antico edificio teatrale della città di Bari, il Teatro Comunale, che fu costruito proprio di fronte alla Prefettura.
Ultimato nel 1854 e inaugurato il 30 maggio dello stesso anno con un'opera di Gaetano Donizetti, nel 1855 il teatro fu intitolato al compositore barese Niccolò Piccinni.
In fondo al corso Vittorio Emanuele, c'è un altro bellissimo palazzo al quale abbiamo dovuto rinunciare, perchè eravamo in ritardo e c'era ancora molto da vedere...
Ma io ve lo mostro lo stesso!
Si tratta del Palazzo Fizzarotti, un esempio della architettura veneziana, con le finestre a bifora e la facciata riccamente intricata, come un antico merletto di Burano.
Edificato su Corso Vittorio Emanuele II e radicalmente ampliato negli anni 1905-1907 da Ettore Bernich e Augusto Corradini, si presenta come un imponente edificio in stile eclettico.
Molti degli stilemi del romanico pugliese vengono fusi con diverse tradizioni architettoniche.
La facciata, composta da tre piani in stile veneziano sui quali si apre un leggero loggione colonnato, è un omaggio alla liberazione della città di Bari occupata dai Saraceni, compiuta dalla Serenissima, ossia la Repubblica di Venezia, nel 1002.
Gli interni, accessibili mediante un suggestivo androne marmoreo, ospitano diverse decorazioni che richiamano l'epoca federiciana, allegorie delle attività economiche della Puglia e simboli esoterici. L'edificio oggi è adibito ad uso residenziale, ma ospita anche un centro polifunzionale con sale per esposizioni.
Questo palazzo mi piace in modo particolare.
Fin da bambina ero affascinata dalla lavorazione a mosaico in oro di alcuni punti sulla facciata, che con il sole sfavillano di luce!
Finalmente, ci siamo avventurati nel centro storico!
Bari Vecchia, è chiusa a est dalle mura che lo separano dal lungomare, e ha un impianto urbanistico medievale.
Il primo edificio importante che si incontra, è il castello Normanno Svevo, sorto intorno al 1131 per volontà di Ruggero il Normanno. Nel 1156 Guglielmo I di Sicilia lo distrusse quasi completamente, ma per volontà di Federico II di Svevia, fu in seguito ricostruito.
Al castello si accede dal lato sud, varcando il ponte sul fossato ed entrando nel cortile tra i baluardi cinquecenteschi e il mastio svevo.
Il possente e grandioso castello consta di due parti distinte: la prima comprendente il mastio, il nucleo centrale di origine bizantino-normanna e trasformato da Federico II tra il 1233 e il 1240.
Ha pianta trapezoidale, con due torri delle quattro originarie.
La seconda parte ingloba le mura a scarpata, e ha torrioni angolari a lancia che si insinuano sul fossato.
Essi furono aggiunti nel XVI secolo, sui tre lati dalla parte terrestre.
Sul lato Nord, quello marittimo, che confina con la strada del Porto, si possono osservare l'antico portale ora murato, e le graziose bifore della costruzione duecentesca.
Dal castello, una stretta stradina ci introduce al centro della città vecchia.
Imponente e superba, ci accoglie la Cattedrale di San Sabino, con la sua preziosa facciata immacolata, il grande rosone, lo svettante campanile, visibile da ogni angolo di Bari!
La cattedrale è una delle più maestose creazioni dell'architettura romanico-pugliese e fu edificata nella prima metà del XI secolo.
L'interno, con pianta a croce latina a tre navate, presenta un pulpito e un ciborio ricomposti con frammenti originari del XI e XIII secolo e ospita le reliquie di san Sabino e santa Colomba, l'icona della Madonna Odegitria e il rotolo dell'Exultet, anteriore al 1050.
Continuando nel nostro percorso e facendo bene attenzione a non perderci nell'intricato labirinto di strade e vicoli,
caratterizzati da frequenti archi, di costruzione bizantina,
dove spesso si incontrano le anziane donne intente nella produzione delle famose "orecchiette"
simbolo dalla alimentazione di Bari, impastate con semplice semola di grano duro e acqua, e sapientemente trasformate in piccoli gusci che trattengono il gusto del saporito ragù di carne....
.....finalmente arriviamo alla
Basilica di san Nicola!
Nella piazza antisante la basilica
è stata posta una statua raffigurante il santo, donata dal presidente russo Vladimir Putin.
Vi ho parlato a lungo, tempo fa, della festa del nostro
Santo Patrono, e dell'importanza che questo edificio ha per noi, quindi non mi dilungherò oltre.
Ma lasciate che vi dica che ogni volta che entro in questa chiesa, ne subisco il fascino, e pur non essendo religiosa, nutro profondo rispetto per la casa che raccoglie le reliquie di San Nicola, e che richiama pellegrini persino dai paesi dell'est europeo!
Stamane, come sempre, nella cripta della Basilica, si preparava la Messa per gli ortodossi...
Alle spalle della Basilica, appena fuori le mura che circondano la città vecchia, nella fulgida luce mattutina, si insinua prepotentemente nelle nostre narici il profumo del mare!
L'antica muraglia, che un tempo poggiava sulla spiaggia sabbiosa di Bari, oggi è costeggiata dal lungomare più lungo d'Italia, che in questo tratto è arricchito dal prato punteggiato di palme.
Le mura culminano con il Forte di Sant'Antonio abate, eretto per scopi difensivi.
La data di costruzione non è accertata; tuttavia talune fonti citano il Forte a partire dal XIV secolo. Distrutto dai baresi nel 1463, fu ricostruito nel XVI secolo per volere di Isabella d'Aragona.
Le mura dalla città vecchia oggi terminano con la piazza del Ferrarese, luogo dove anticamente si svolgeva il mercato del pesce, confine tra il borgo antico e quello nuovo, il quartiere Murat.
Caratteristica e suggestiva, specie di sera, poiché da essa è possibile scorgere un mirabile panorama marittimo.
Recentemente sono state messe alla luce, sotto il basolato della piazza, tracce della via Appia-Traiana, costruita dai romani all'inizio del II secolo d.C.
Il centro storico di Bari pullula di piccole e grandi chiese spesso di poco pregio artistico.
Si alternano a grandi spiazzi, come piazza Mercantile.
Anche questa nel cuore del centro storico, Piazza del Mercantile è una tra le più frequentate e attive piazze della città di Bari.
Molto visitata, la piazza è ritrovo di molti baresi.
Inoltre, nella piazza aveva anticamente sede il "Sedile", antico luogo di riunione dei nobili baresi.
Di fianco al Palazzo del Sedile, ancora oggi sorge la "colonna della giustizia", chiamata dai Baresi "colonna infame", a cui venivano incatenati ed esposti al pubblico ludibrio i debitori insolventi, i bancarottieri e i falliti: era, insomma, la gogna cittadina.
Costituito da una colonna di marmo bianco, sormontata da una sfera, e da un leone di pietra, di proporzioni naturali, che le sta accovacciato alla base. Esso porta sul petto un collare con incisa la scritta Custos Iusticiae, ossia custode della giustizia.
Pare che i condannati fossero messi a cavallo di quest'animale, col sedere scoperto e le mani incatenate alla colonna.
Uno uno dei più begli edifici in stile liberty, che si incontrano nel "borgo nuovo" vicino alla piazza del Ferrarese, è il Teatro Margherita, costruito tra il 1912 ed il 1914, nell'ansa del vecchio porto su pilastri fondati nel mare.
Fu il primo edificio realizzato a Bari in cemento armato, e unico in Europa per la particolare costruzione su palafitte.
Essendo interamente circondato dall'acqua il teatro era collegato alla terraferma da un pontile. L'inaugurazione del teatro con il nome di Kursaal Margherita ebbe luogo con uno scelto programma di varietà, contenente i migliori numeri del Cafè-chantant e diverse spettacolari attrazioni.
Nella seconda metà degli anni venti, con l'aggiunta del solaio di calpestio, costruito dal Circolo della Vela al di sotto del teatro, e con la successiva colmata del lungomare, il Margherita abbandonò l'aspetto di costruzione sospesa sull'acqua e venne così isolato dal mare.
L'interno, oltre alla sala cinematografica, presenta un ampio salone d'ingresso coperto da una cupola decorata con stucchi e dipinti murali, realizzati da una famiglia di decoratori dell'epoca, i Colonna, e datati 1914, lo stesso anno di apertura del teatro.
Il Teatro Margherita è uno dei teatri storici della città di Bari ed è attualmente in fase di restauro e riconversione in museo di arte contemporanea.
Di fronte al Teatro Margherita vi è "nderr la lanze" uno dei luoghi più affascinanti e romantici di Bari.
Un piccolo porticciolo preso d’assalto da turisti e baresi, soprattutto nei giorni di festa, dove si possono acquistare il pesce, molluschi, e frutti di mare freschissimi, appena scaricati a terra, dalle barche dei pescatori.
È lì, infatti, sul bel lungomare di Bari, che i barcaioli tirano in secca (nderr) la lancia (la lanz), la piccola barca a remi.
Ed è chiaro che la barca è piena di pescato: ricci di mare, alici, polpi.
Sono gli stessi barcaioli, che hanno pescato tutta la notte, a improvvisarsi pescivendoli e ristoratori.
Aprono cozze e ricci di mare, uno dietro l’altro a velocità pazzesca, o sbattono ripetutamente sugli scogli i polpi, rendendoli tenerissimi, e li arricciano su bassi cesti di canna intrecciata, in modo che si possano mangiare crudi, come tutto il resto.
E poi dicono che il pesce da mangiare crudo, lo hanno inventato i giapponesi... ah ah!!
Il lungomare di Bari fu inaugurato nel 1927.
Lungo circa 15 km era stato ampliato proprio per collegare la Fiera del Levante (inaugurata nel 1930 e situata a nord di Bari) al resto della città nuova.
Si estende nel primo tratto dal molo del porto nuovo fino alla Piazza Eroi del Mare, aperta sul porto vecchio.
La via segue l'andamento delle vecchie mura della città vecchia, della quale si vedono sovrastare pittorescamente i campanili e le cupole; il tutto offre un ammirevole panorama sul mare.
A metà del percorso, un passaggio aperto nell'antica cinta muraria mette in comunicazione il lungomare con la piazza antistante la Basilica di San Nicola.
Il secondo tratto del Lungomare si estende da Piazza Eroi del Mare fino in fondo, più a sud, all'uscita della citttà di Bari, assumendo diversi nomi in sequenza.
Lungo il percorso, si incontrano molti palazzi costruiti in epoca fascista, come la Pinacoteca, il Palazzo della Provincia, l'Albergo delle Nazioni, il Palazzo del Comando della III Regione Aerea.
A metà di questo tratto del lungomare, si protende la rotonda....
Con i lampioni accesi, il lungomare di Bari è un luogo molto suggestivo nelle serate estive!