Il nome deriva dalla contrazione del nome medievale “All Hallows' Eve”, dove Hallow è l’antico termine per Santo, e Eve significa vigilia.
La contrazione può derivare anche da “All Hallows' Even” in cui Even significa sera, visto che nella tradizione cristiana, il giorno di festa comincia con il vespero (tramonto) della vigilia.
Il nome divenne in seguito Hallows’Even e poi Hallow-e’en e quindi Halloween.
Poiché la figura dei santi è tipicamente cristiana, quindi posteriore alla religione druidica, un etimo fantasioso nato tra i cultori del Neopaganesimo fa derivare la parola da "All allows even", cioè "la sera in cui tutto è permesso", inclusa la credenza che i defunti escano dalle tombe per far visita ai vivi.
L'improbabilità di questa etimologia risiede nel fatto che la parola Halloween è attestata per la prima volta in epoca molto recente, nel XIX secolo, esclusivamente negli U.S.A.
Negli Stati Uniti le diverse tradizioni legate alla festa di Ognissanti confluirono, fino ad arrivare alle consuete moderne celebrazioni.
Fu la massiccia immigrazione irlandese del XIX secolo, a portare nel nuovo mondo la tradizione di Halloween. Qui però trovare le rape adatte ad essere scavate era più difficile e quindi queste vennero sostituite con le zucche.
Nell'Epoca Vittoriana, furono gli strati più elevati della società ad impadronirsi della festa.
Era di moda, negli Stati Uniti, organizzare feste, soprattutto a scopo benefico, la notte del 31 ottobre. Era necessario eliminare i collegamenti con la morte, ed amplificare i giochi, e la parte scherzosa della festa.
Già nel 1910, le fabbriche statunitensi producevano tutta una serie di prodotti, legati unicamente a questa festa.
Prende in questo periodo la connotazione di "notte degli scherzi" o "notte del diavolo", durante la quale ci si abbandonava all'anarchia, ed erano ricorrenti gli atti di vandalismo, fino al punto da ritenere opportuno l'annullamento della festività.
Con la Seconda guerra mondiale, si fece leva sul patriottismo americano, e la festa servì a tenere alto il morale delle truppe.... ed il vandalismo degli scherzi di peggiore specie, venne eliminato.
Terminato il conflitto mondiale i bambini si impossessarono della festa, anche grazie alle aziende, che dedicarono a loro tutta una serie di costumi, dolci e gadget, trasformando la festa in un affare commerciale. L'aspetto pedagogico e di monito, rappresentato dal mondo dell'oltretomba e dal Diavolo, ne è divenuto l'aspetto preponderante e sostanzialmente ludico, facendo perdere l'originale significato.
Un'usanza, peraltro, sopravvissuta anche in alcune regioni dell'Italia settentrionale ed in parte della Puglia e Basilicata.
Da qui pare, l'usanza del "trick-or-treat" (in italiano "dolcetto o scherzetto?").
Secondo la leggenda, nella notte di Samhain, questi esseri erano soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini, e questo ha portato alla nascita, e al perpetuarsi di molte altre storie terrificanti.
Si ricollega forse a questo, la tradizione odierna e più recente per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso: "Dolcetto o scherzetto?".
Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse.
Intagliare delle zucche con volti minacciosi, e porvi una candela accesa all'interno, è il tradizionale rito di Halloween.
Queste zucche si chiamano "Jack-o'-lantern" perché traggono origine dall'omonima leggenda irlandese, tipica di questa ricorrenza.
Incontrato il Demonio la sera di Halloween, Jack gli offrì da bere. Questi accettò, per poi poter riscuotere il dovuto.
Jack però sfidò il Diavolo, dicendo che dubitava che potesse trasformarsi in qualsiasi cosa volesse.
Il Diavolo si trasformò in una moneta che avrebbe pagato la bevuta, e gli eccessi, di Jack.
Il fabbro però fu lesto a mettere la moneta in tasca, assieme ad una croce d'argento che possedeva, impedendo così al Diavolo di ritrasformarsi.
Jack si accordò con il Diavolo perchè lo lasciasse in pace per un anno, con il proposito nel frattempo di cambiare vita e redimersi.
Il Diavolo accettò, ma Jack lasciò trascorrere il tempo senza ravvedersi, e senza curarsi della moglie, dei poveri e andare in chiesa, come si era proposto.
Quando l'anno successivo, al giorno di Halloween, il Diavolo si presentò, Jack riuscì ancora a beffarlo, riuscendo a fare con lui un patto che prevedeva che non l'avrebbe preso per dieci anni.
Però l'anno seguente Jack morì.
Rifiutato dal Paradiso, si presentò all'inferno, ma anche qui il Diavolo, in base al loro patto lo rifiutò.
Quando Jack si allontanò dalla porta dell'inferno, il Diavolo gli scagliò un tizzone ardente, che Jack pose dentro una rapa cava, per farsi luce nel suo eterno vagare alla ricerca di una dimora.
Questa leggenda irlandese voleva far meditare, specie i più piccoli, sulla condotta di vita, e quanto fosse brutto il vagare nelle tenebre (reali e simboliche).
Divenne tradizione scavare le zucche, e illuminarle all'interno con una fiamma, per esporle di notte.