Scusate l'assenza prolungata, ma mi sono parecchio impigrita in questo ultimo mese, e ho prodotto poco, nella rilassatezza totale...
L'estate volge al termine, le scuole sono iniziate, si torna piano piano alla normalità.
Così, spero di essere un poco più presente in futuro, e di aggiornare pià spesso questo blog, per troppo tempo rimasto nell'oblio... ahah!
Oggi vi parlo di una cosa inaspettata, di un incontro che mai avrei potuto solo lontanamente immaginare.
Una sorpresa che mi ha dato immenso piacere e che non so se si potrà ripetere, in futuro!
Dal titolo di questo post, immaginerete che sono stata rapita dagli alieni, e questo giustificherebbe la mia sparizione improvvisa.. ah ah ah!
Ma invece è successo qualcosa di ancor più sconvolgente, e fortunatamente molto più piacevole!
Ieri sera Rosanna mi ha mandato una mail, alla quale in un primo momento, quasi non riuscivo a credere...
E invece, è successo davvero!!!
Oggi ci siamo incontrate nella mia città di origine, Bari, nella quale non vivo più da anni ormai, ma che posso raggiungere agevolmente con il treno, dal paese in cui abito.
Rosanna era di passaggio qui, perchè è partita per una vacanza in Calabria, e si è trovata suo malgrado, a trascorrere la mattinata a Bari, in attesa della coincidenza del treno che l'avrebbe portata a destinazione.
Abbiamo trascorso insieme ben 5 ore, in giro per la città, come due turiste... ah ah!
Era una cosa strana anche per me, e ho avuto l'occasione di guardare la mia città con occhi diversi, perchè da quando abito in un paese di campagna, lontano dalle mie origini, mi mancano anche i più banali punti di riferimento: gli odori, i colori, i suoni, le sensazioni che mi fanno dire, dopo una breve assenza, "sì, questa è Bari, questa è casa mia"!
Odori forti, conservati e tramandati per secoli nell’antico borgo di pescatori...
Volete venire con me, a visitare Bari???
Sedetevi comode, ci saranno molte cose da vedere!
L'odierno centro urbano è costituito dalla città nuova che si estende tra la ferrovia e la costa, con strade a reticolo ortogonale, e dalla città vecchia (la cosiddetta "Bari vecchia"), fra i porti nuovo e vecchio.
Dopo un breve tratto, attraversiamo un piccolo parco, "i giardini di Piazza Umberto", dove ha sede l'Ateneo, di fronte al quale c'è la fontana monumentale inaugurata nel 1915 a completamento della costruzione dell'Acquedotto Pugliese.
Piazza Umberto I è la più grande piazza della città. Immersa nel verde, è uno dei luoghi d'incontro preferiti dai baresi.
Il parco è un oasi dove godere il fresco all'ombra delle palme, in pieno centro cittadino!
Oltre i giardini, la strada principale, che noi chiamiamo "il salotto di Bari", è la via Sparano, "zona pedonale" chiusa al traffico,
dove si possono trovare i negozi più lussuosi!!
...come il palazzo Mincuzzi, un piccolo capolavoro di architettura Liberty, edificato nel 1923, che un tempo ospitava un negozio di abbigliamento di alta sartoria.
Oggi, purtroppo, ha perso un pò del suo fascino diventando una filiale Benetton, uno dei marchi italiani di moda per teen-agers...
Siamo entrati per curiosare, io e Rosanna, e abbiamo scoperto che gli interni del lussuoso negozio non hanno nulla da invidiare ai più celebrati atelier parigini!
Infatti, sono dominati da un monumentale scalone e illuminati dalla cupola vetrata che sovrasta l'edificio.
Tutti gli arredi, gli stucchi, le vetrine, le ringhiere in ferro battuto, sono deliziosamente ispirate all'Art Nouveau, noto anche come "stile floreale" o "stile Liberty", che ha caratterizzato i decenni a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Il nome Liberty che si diffuse in Italia deriva dai magazzini londinesi di Arthur Liberty, che esponevano regolarmente oggetti d'arte e tessuti, disegnati in stile Art Nouveau alla fine del XIX secolo.
Le strade del centro di Bari sono una immensa scacchiera, perpendicolari tra loro, quindi è difficile perdersi!
Eppure un tempo non era così...
"Bari inizia il suo cammino verso il progresso nel lontano 1813. Un giorno di primavera venne a farci visita il giovane e sfortunato re, Gioacchino Murat con le sue idee rivoluzionarie e, in una città immobile da secoli, con un tratto di penna e una cerimonia pubblica, decretò la nascita del "nuovo borgo".
All’angolo fra l’odierno corso Vittorio Emanuele e corso Cavour, pose la prima pietra di un modesto fabbricato, vi gettò dentro una gemma, come racconta la leggenda, e disse… "ne faremo una grande e bella città" ... e subito dopo, se ne andò a morire a Pizzo calabro.
A lui è stato intestato il cuore della città, un intero quartiere che all’inizio di due secoli addietro era indicato addirittura con il nome del Re, "borgo Gioacchino", oggi "quartiere Murat".
Furono necessari 15 anni per portare a termine l’opera di restauro e ricostruzione, ma quando il palazzo verrà svelato, nel 1830, i baresi gonfieranno il petto per l’orgoglio: il magnifico edificio della Prefettura, bello e imponente ancora oggi, si ergeva in mezzo al nulla.
Era al centro di una strada sterrata che da una parte finiva in mare, dall’altra nell’appena abbozzato giardino Garibaldi, e di fronte aveva un vasto suolo coltivato a cotone".
In questa via, hanno sede i palazzi del governo della città, ovvero il Municipio di Bari, e la su citata Prefettura.
Di fianco alla Prefettura, questo imponente palazzo rosso, c'è la statua di un altro prestigioso cittadino barese, il compositore Niccolò Piccinni (Bari, 16 gennaio 1728 – Parigi, 7 maggio 1800).
Figura centrale dell'Opera, sia italiana sia francese, della seconda metà del XVIII secolo, egli ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo dell'opera buffa.
Naturalmente, la popolazione ha voluto omaggiare il concittadino, dedicando a lui il più antico edificio teatrale della città di Bari, il Teatro Comunale, che fu costruito proprio di fronte alla Prefettura.
Ultimato nel 1854 e inaugurato il 30 maggio dello stesso anno con un'opera di Gaetano Donizetti, nel 1855 il teatro fu intitolato al compositore barese Niccolò Piccinni.
In fondo al corso Vittorio Emanuele, c'è un altro bellissimo palazzo al quale abbiamo dovuto rinunciare, perchè eravamo in ritardo e c'era ancora molto da vedere...
Ma io ve lo mostro lo stesso!
Si tratta del Palazzo Fizzarotti, un esempio della architettura veneziana, con le finestre a bifora e la facciata riccamente intricata, come un antico merletto di Burano.
Edificato su Corso Vittorio Emanuele II e radicalmente ampliato negli anni 1905-1907 da Ettore Bernich e Augusto Corradini, si presenta come un imponente edificio in stile eclettico.
Finalmente, ci siamo avventurati nel centro storico!
Bari Vecchia, è chiusa a est dalle mura che lo separano dal lungomare, e ha un impianto urbanistico medievale.
Il primo edificio importante che si incontra, è il castello Normanno Svevo, sorto intorno al 1131 per volontà di Ruggero il Normanno. Nel 1156 Guglielmo I di Sicilia lo distrusse quasi completamente, ma per volontà di Federico II di Svevia, fu in seguito ricostruito.
Al castello si accede dal lato sud, varcando il ponte sul fossato ed entrando nel cortile tra i baluardi cinquecenteschi e il mastio svevo.
Sul lato Nord, quello marittimo, che confina con la strada del Porto, si possono osservare l'antico portale ora murato, e le graziose bifore della costruzione duecentesca.
Dal castello, una stretta stradina ci introduce al centro della città vecchia.
Imponente e superba, ci accoglie la Cattedrale di San Sabino, con la sua preziosa facciata immacolata, il grande rosone, lo svettante campanile, visibile da ogni angolo di Bari!
La cattedrale è una delle più maestose creazioni dell'architettura romanico-pugliese e fu edificata nella prima metà del XI secolo.
Continuando nel nostro percorso e facendo bene attenzione a non perderci nell'intricato labirinto di strade e vicoli,
caratterizzati da frequenti archi, di costruzione bizantina,
dove spesso si incontrano le anziane donne intente nella produzione delle famose "orecchiette"
simbolo dalla alimentazione di Bari, impastate con semplice semola di grano duro e acqua, e sapientemente trasformate in piccoli gusci che trattengono il gusto del saporito ragù di carne....
.....finalmente arriviamo alla Basilica di san Nicola!
Nella piazza antisante la basilica è stata posta una statua raffigurante il santo, donata dal presidente russo Vladimir Putin.
Vi ho parlato a lungo, tempo fa, della festa del nostro Santo Patrono, e dell'importanza che questo edificio ha per noi, quindi non mi dilungherò oltre.
Ma lasciate che vi dica che ogni volta che entro in questa chiesa, ne subisco il fascino, e pur non essendo religiosa, nutro profondo rispetto per la casa che raccoglie le reliquie di San Nicola, e che richiama pellegrini persino dai paesi dell'est europeo!
Stamane, come sempre, nella cripta della Basilica, si preparava la Messa per gli ortodossi...
Alle spalle della Basilica, appena fuori le mura che circondano la città vecchia, nella fulgida luce mattutina, si insinua prepotentemente nelle nostre narici il profumo del mare!
L'antica muraglia, che un tempo poggiava sulla spiaggia sabbiosa di Bari, oggi è costeggiata dal lungomare più lungo d'Italia, che in questo tratto è arricchito dal prato punteggiato di palme.
Le mura culminano con il Forte di Sant'Antonio abate, eretto per scopi difensivi.
La data di costruzione non è accertata; tuttavia talune fonti citano il Forte a partire dal XIV secolo. Distrutto dai baresi nel 1463, fu ricostruito nel XVI secolo per volere di Isabella d'Aragona.
Le mura dalla città vecchia oggi terminano con la piazza del Ferrarese, luogo dove anticamente si svolgeva il mercato del pesce, confine tra il borgo antico e quello nuovo, il quartiere Murat.
Caratteristica e suggestiva, specie di sera, poiché da essa è possibile scorgere un mirabile panorama marittimo.
Anche questa nel cuore del centro storico, Piazza del Mercantile è una tra le più frequentate e attive piazze della città di Bari.
Di fianco al Palazzo del Sedile, ancora oggi sorge la "colonna della giustizia", chiamata dai Baresi "colonna infame", a cui venivano incatenati ed esposti al pubblico ludibrio i debitori insolventi, i bancarottieri e i falliti: era, insomma, la gogna cittadina.
Costituito da una colonna di marmo bianco, sormontata da una sfera, e da un leone di pietra, di proporzioni naturali, che le sta accovacciato alla base. Esso porta sul petto un collare con incisa la scritta Custos Iusticiae, ossia custode della giustizia.
Pare che i condannati fossero messi a cavallo di quest'animale, col sedere scoperto e le mani incatenate alla colonna.
Uno uno dei più begli edifici in stile liberty, che si incontrano nel "borgo nuovo" vicino alla piazza del Ferrarese, è il Teatro Margherita, costruito tra il 1912 ed il 1914, nell'ansa del vecchio porto su pilastri fondati nel mare.
Il Teatro Margherita è uno dei teatri storici della città di Bari ed è attualmente in fase di restauro e riconversione in museo di arte contemporanea.
Di fronte al Teatro Margherita vi è "nderr la lanze" uno dei luoghi più affascinanti e romantici di Bari.
Sono gli stessi barcaioli, che hanno pescato tutta la notte, a improvvisarsi pescivendoli e ristoratori.
Il secondo tratto del Lungomare si estende da Piazza Eroi del Mare fino in fondo, più a sud, all'uscita della citttà di Bari, assumendo diversi nomi in sequenza.
Piangevo per strada, mentre mi avvicinavo al Teatro, a vedere lo scempio che era stato fatto per dolo, e che aveva distrutto il massimo luogo di cultura di Bari.
Tutta la popolazione si stringeva lì intorno, ci abbracciavamo e piangevamo...
Il teatro Petruzzelli era il vanto di noi baresi, il simbolo della nostra cultura, e dell'amore per l'opera lirica, che gran parte della generazione di mio padre sentiva con orgoglio.
Il mio caro papà mi ha avvicinato a questa arte, l'arte del "bel canto", molti anni fa...
Una cosa di altri tempi, "fuori moda" per me che ero adolescente, ma che piano piano ho cominciato ad apprezzare e seguire con passione.
La distruzione del teatro fu per me, come per gran parte dei miei concittadini, come aver perso un fratello, fu un dolore immenso!
Eccolo, tornato al suo antico splendore, dopo 18 anni di restauri!
Purtroppo il prezioso affresco sotto la cupola è andato irrimediabilmente perso, ma la cosa importante è che il "nostro" teatro è di nuovo in piedi, risorto dalle ceneri, come la fenice...
Esso è il maggiore impianto sportivo della città di Bari e della regione Puglia, nonché il 4º stadio più grande d'Italia, intitolato al santo patrono della città a seguito di un referendum popolare.
Fu costruito nel 1987 per ospitare i mondiali di calcio del 1990.
Bari venne scelta come una delle 12 sedi che avrebbero ospitato la manifestazione, ma il vecchio Stadio della Vittoria, ormai cinquantenne, non era più adatto a ospitare una manifestazione di tale importanza.
Si optò quindi per la costruzione di un nuovo impianto, il cui progetto venne assegnato al famoso architetto genovese Renzo Piano.
Egli stesso, diede al nuovo stadio il soprannome di Astronave, per la sua inconfondibile forma estetica moderna.
Vederlo acceso di sera è uno spettacolo, e si può riconoscere anche a kilometri di distanza.
Un grande disco volante, atterrato nella notte!
Così tutto torna, anche il titolo di questo post... ah ah!
E giocando sulle parole, io ho potuto avere un "incontro ravvicinato" con Rosanna, che vive a mille kilometri di distanza da Bari, e miracolosamente, inaspettatamente, con reciproca e grandissima gioia, ho potuto riabbracciarla, dopo due anni dal nostro ultimo incontro.
Abbiamo trascorso una splendida mattinata insieme, poi Rosanna ha dovuto prendere il suo treno.
Qualcuno starà pensando che forse era meglio se mi avessero rapita gli alieni... vero?? ah ah!!
Grazie, a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere fino in fondo!
Se avete voglia di gustare anche voi, i sapori della mia città, potete trovare le "ricette tipiche di Bari" nel mio blog di cucina... oppure, venite a trovarmi a Bari!!